Mancano poche ore alla partenza e sono elettrizzata. Come
per ogni viaggio alterno momenti ed emozioni che vanno dalla tristezza di
abbandonare le persone care alla felicità e curiosità di scoprire posti nuovi e
inaspettati, incoronando alcune volte un proprio sogno. Come dice Milan Kundera: “Non c’è niente di
più bello dell’attimo che precede la partenza, l’attimo in cui l’orizzonte del
domani viene a farci visita per raccontare le sue promesse”. Vorrei fosse così
ma stavolta sento che è diverso. Stavolta, la destinazione è la tanto amata e
cara Africa… Niger per l’esattezza. Non so cosa mi aspetterà. Le premesse sono
portare materiale scolastico e rilevatori per l’acqua pulita a un caro amico
che gestisce una Ong chiamata Centre Aide che si occupa di bambini e donne
vittime di violenza e che ha sede nella capitale Niamey e al tempo stesso fare
un ‘esperienza di volontariato presso il centro stesso.
Come sempre, prima di un viaggio, mi sono letta un po’ di
cose e materiale sul Niger… giusto per provare a conoscere e comprendere un
minimo il contesto storico, geografico e culturale. Il minimo insomma se si
vuole evitare di fare figure pessime e soprattutto non trasgredire le regole di
rispetto umano e di usi e costumi locali.
Per il resto affido la mia esperienza laggiù alla scoperta
giorno per giorno di un luogo conosciuto solo dalla maggior parte delle persone
per la presenza di Uranio e per essere al penultimo posto delle classifiche
mondiali di qualità di vita.
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